Bardonecchia (1.312 m s.l.m.) è situata all’estremità occidentale della Valle di Susa, al confine con la Francia. Il suo territorio comunale è molto ampio e vario: dai boschi di fondovalle ai 1.200 m fino alle praterie alpine e alle rupi oltre i 3.000 m, passando per valloni spettacolari come Rochemolles, Rho e la Valle Stretta. Questa diversità ambientale ospita una fauna alpina ricca, che spazia dai grandi ungulati ai rapaci di alta quota, con popolazioni ben distribuite e facilmente osservabili lungo i sentieri.
Stambecco
Sulle rupi del Vallone di Rochemolles e lungo le creste che salgono verso il Sommeiller, lo stambecco si mostra in tutta la sua imponenza. I maschi, con corna ricurve e possenti, trascorrono ore immobili sulle rocce soleggiate, quasi parte del paesaggio. In estate, femmine e piccoli pascolano nelle praterie alte, mentre in autunno i branchi si radunano sulle dorsali per affrontare la stagione fredda.
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Dove: rupi e pareti del Vallone di Rochemolles (soprattutto zona Lago), alte creste del Sommeiller e della Valle Stretta.
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Quando: estate sopra i 2.400–2.800 m, autunno lungo i crinali assolati; in inverno si concentrano su versanti esposti al sole a quote più basse.
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Comportamento locale: maschi in gruppi separati dalle femmine fino all’autunno; in inverno formano piccoli gruppi misti, spesso visibili su rocce sgombre da neve.
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Note pratiche: osservabili con facilità lungo i sentieri per il Lago di Rochemolles e in Valle Stretta, con binocolo utile per avvistamenti a distanza.
Camoscio alpino
Il camoscio domina i pendii ripidi e le cenge erbose che collegano i valloni di Bardonecchia. Agile e veloce, compare all’improvviso lungo i canaloni di Rho o tra le rocce di Valle Stretta. In primavera segue il “fronte verde” dei germogli risalendo la montagna, mentre in autunno i maschi si affrontano con inseguimenti spettacolari, ben visibili a chi percorre i sentieri alti.
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Dove: Valle Stretta (zone di Grange della Valle), Vallone di Rho (versanti sopra il torrente), e pendii di Rochemolles.
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Quando: primavera sotto i 2.000 m; estate tra 2.000–2.700 m; inverno nei pendii assolati e ventosi dove la neve è meno compatta.
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Comportamento locale: in estate branchi numerosi con femmine e piccoli; i maschi restano più isolati e si riuniscono solo in autunno per la stagione degli amori.
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Note pratiche: spesso si lasciano avvistare anche di giorno, ma con luce radente (mattino o tardo pomeriggio) diventano più attivi.
Cervo
All’imbrunire, i boschi sopra Melezet e Millaures si riempiono dei bramiti dei cervi. Le radure erbose diventano arene naturali dove i maschi si contendono il diritto di accoppiarsi, mentre le femmine restano nei margini protetti con i piccoli. In inverno, i branchi scendono nei fondovalle innevati, seguendo i corridoi ecologici lungo i torrenti e i boschi più fitti.
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Dove: boschi e radure sopra Melezet, Millaures e nella zona bassa di Rochemolles.
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Quando: settembre-ottobre per il bramito; inverno in branchi fino a 20–30 individui a quote basse; primavera ed estate nei prati freschi e radure.
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Comportamento locale: maschi territoriali nelle arene di bramito; femmine con piccoli restano più appartate; in inverno i branchi misti frequentano le aree innevate più accessibili.
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Note pratiche: i bramiti si odono facilmente anche dal fondovalle; con un po’ di fortuna si possono osservare al crepuscolo nei prati sopra Millaures.
Marmotta alpina
I prati sopra il Lago di Rochemolles e la Valle Stretta pullulano di marmotte durante l’estate. Le sentinelle avvisano con fischi acuti del pericolo, mentre i piccoli si rincorrono giocando tra i massi. Con l’autunno, l’attività diventa frenetica: ogni marmotta raccoglie grandi quantità di erba per il lungo letargo, che trascorrerà al sicuro nelle tane profonde.
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Dove: pianori erbosi intorno al Lago di Rochemolles, pascoli della Valle Stretta, zone aperte tra i 1.800 e i 2.500 m.
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Quando: maggio-settembre; all’inizio dell’estate famiglie visibili fuori dalle tane, a fine estate più concentrate sull’accumulo di riserve.
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Comportamento locale: colonie con una struttura gerarchica ben definita; le sentinelle si alternano nei turni di sorveglianza.
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Note pratiche: facilmente osservabili lungo i percorsi turistici, specialmente nelle ore centrali delle giornate soleggiate.
Lupo
Il lupo percorre silenzioso i valloni più remoti di Bardonecchia. In inverno, le sue impronte si leggono nei nevai della Valle Stretta o lungo i canaloni di Rho, spesso accompagnate da resti di predazioni. Elusivo e raro da avvistare, la sua presenza è però fondamentale per mantenere l’equilibrio della fauna locale, tenendo sotto controllo le popolazioni di ungulati.
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Dove: Vallone di Rho, Valle Stretta (in particolare zone meno frequentate), versanti di Rochemolles.
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Quando: tutto l’anno; in inverno più evidente per le tracce sulla neve.
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Comportamento locale: caccia in piccoli branchi, seguendo soprattutto cervi e caprioli; percorre grandi distanze in cerca di prede.
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Note pratiche: estremamente difficile da avvistare; più comuni le tracce (orme, ululati notturni, resti di prede).
Aquila reale
Il cielo sopra Bardonecchia è spesso solcato dall’aquila reale. Con la sua maestosità, pattuglia le valli dall’alto, scrutando marmotte e giovani ungulati. Nidifica sulle rupi più impervie, trasmettendo ai piccoli la capacità di dominare i cieli. In estate, le coppie si alternano nella caccia, offrendo spettacolari voli in spirale visibili anche dal fondovalle.
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Dove: creste della Valle Stretta, pareti sopra Rochemolles e Sommeiller.
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Quando: osservabile tutto l’anno; in primavera nidifica, in estate i giovani iniziano i primi voli.
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Comportamento locale: predatrice specializzata di marmotte; in inverno si nutre anche di carcasse esposte nella neve.
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Note pratiche: più facile da avvistare nelle ore centrali di giornate limpide, con correnti ascensionali stabili.