Gravere (821 m s.l.m.) è una porta d’accesso all’Alta Valle di Susa, posta lungo l’antica Via Francigena e circondata da boschi e pendii che salgono verso il Monte Meidassa e la catena dell’Ambin. I suoi versanti alternano castagneti e faggete a pascoli e radure più alte, creando un ambiente vario che ospita una fauna ricca e diversificata. Qui convivono specie che si muovono tra fondovalle e alta quota, facendo di Gravere un punto privilegiato per l’osservazione naturalistica.

Cervo

In autunno, Gravere diventa un palcoscenico naturale per il cervo. Nei boschi sopra la borgata Case Sparse e lungo i valloni verso l’Ambin, i bramiti potenti risuonano al crepuscolo. I maschi si affrontano nelle radure, dando vita a scene spettacolari, mentre le femmine restano più appartate con i piccoli. In inverno, i branchi si compattano e scendono verso il fondovalle, sfruttando boschi più fitti e radure riparate.

• Dove: boschi e radure sopra Case Sparse e pendii verso il Monte Meidassa e l’Ambin.

• Quando: settembre-ottobre per il bramito; inverno in branchi di 20–30 individui a basse quote; estate nelle radure erbose d’alta quota.

• Comportamento locale: maschi dominanti attivi durante il bramito; femmine e piccoli restano appartati; in inverno branchi misti numerosi.

• Note pratiche: i bramiti si odono bene dal paese; con pazienza è possibile osservarli nelle radure serali.

Capriolo

Il capriolo predilige i margini boschivi e i prati che circondano le borgate di Gravere. All’alba e al tramonto, lo si vede brucare silenzioso tra i filari o ai bordi dei castagneti, sempre pronto a fuggire al minimo rumore. In estate si spinge più in alto, verso le zone fresche e i prati fioriti, mentre in inverno resta nei boschi di fondovalle, dove il fogliame e la vegetazione residua offrono riparo e cibo.

• Dove: prati e margini di bosco attorno al centro abitato, castagneti e faggete medio-basse.

• Quando: visibile tutto l’anno, più facilmente al crepuscolo e all’alba.

• Comportamento locale: solitario o in piccoli gruppi familiari; molto sensibile al disturbo umano.

• Note pratiche: avvistabile anche a ridosso del paese; è importante mantenere silenzio per non farlo fuggire.

Camoscio alpino

Più in alto, sui pendii che guardano l’Ambin, il camoscio è una presenza agile e costante. Lo si osserva correre con sicurezza lungo le cenge erbose o fermarsi immobile a scrutare i versanti. In primavera segue il “fronte verde” dei germogli, risalendo la montagna con l’avanzare della stagione. In autunno i maschi si affrontano con inseguimenti spettacolari, mentre in inverno si rifugia nei versanti più assolati.

• Dove: pendii e canaloni verso il Monte Meidassa e dorsali dell’Ambin.

• Quando: primavera tra 1.600–2.000 m; estate fino a 2.500 m; inverno su versanti assolati e poco innevati.

• Comportamento locale: branchi numerosi con femmine e piccoli in estate; maschi solitari che si riuniscono in autunno.

• Note pratiche: più facile da osservare con luce radente, soprattutto al mattino.

Marmotta alpina

Le marmotte popolano i pascoli più alti sopra Gravere, verso i collegamenti con Chiomonte e l’Ambin. Con i primi caldi di maggio, i loro fischi annunciano il ritorno alla vita all’aperto dopo mesi di letargo. Durante l’estate, i giovani corrono e giocano tra le tane, mentre le sentinelle vigilano. Con l’autunno, la corsa a raccogliere erbe secche diventa frenetica prima della chiusura definitiva delle tane.

• Dove: pascoli alpini sopra i 1.800 m, verso l’Ambin e i collegamenti con Chiomonte.

• Quando: maggio-settembre; inizio estate per i giovani, fine estate per l’attività di raccolta.

• Comportamento locale: colonie con ruoli ben definiti; le sentinelle avvertono con fischi acuti.

• Note pratiche: facilmente osservabili lungo i sentieri estivi che salgono verso i pascoli.

Aquila reale

Nei cieli sopra Gravere volteggia l’aquila reale, che scruta dall’alto marmotte e piccoli ungulati. Nidifica sulle pareti rocciose, portando cibo ai giovani nei mesi estivi. Con le sue ampie planate domina il paesaggio, regalando agli escursionisti uno spettacolo maestoso. In inverno, non disdegna di nutrirsi di carcasse lasciate scoperte dalla neve.

• Dove: crinali e pareti rocciose verso l’Ambin e il Meidassa.

• Quando: visibile tutto l’anno, nidificazione in primavera-estate.

• Comportamento locale: predatrice di marmotte, ma integra la dieta con carcasse in inverno.

• Note pratiche: facilmente osservabile nelle giornate limpide, soprattutto a metà giornata.

Cinghiale

I sottili crampi e i suoni nel sottobosco rivelano la presenza del cinghiale: si aggira tra rovi e cespugli, scavando per ghiande e cibo. Le sue tracce sono comuni in boschi di media quota e nei pendii più tranquilli.

• Dove: boschi di castagno e faggio nei dintorni del paese e verso i versanti medio-bassi.

• Quando: soprattutto autunno e inverno, quando scende a quote più basse.

• Comportamento locale: scava il sottobosco in cerca di alimenti; attivo soprattutto al crepuscolo e durante la notte.

• Note pratiche: facili da individuare tramite scavi; rare le osservazioni dirette.